la Stanza Chiusa - Metamorfosi di uno stato d'animo

Beat Bop A Lula (Recensione a cura di Pierangelo Rubin, pubblicata su beatbopalula.it in data 20/05/2010)

la Stanza Chiusa - Metamorfosi di uno stato d'animo recensito su Beat Bop A Lula Molte premesse da fare prima di accostarsi all'ascolto, e successivamente ad un giudizio, su La Stanza Chiusa, one man band alla Le luci della centrale elettrica.
Dal sito ufficiale ecco brevemente i fatti, condensati in poche frasi come meglio non si potrebbe. "La Stanza Chiusa è un progetto di musica sperimentale nato intorno alla fine del 2006. E' composto esclusivamente da Cristiano Ghidotti ed i brani sono realizzati completamente in home recording tramite l'utilizzo di chitarra elettrica (Fender Stratocaster, Ibanez serie RG), pedaliera multieffetto (Boss GT8, Korg AX100G), tastiera midi (M-Audio Keystation 49e) e campionamenti vari. I pezzi incisi (chiamarli "canzoni" non sarebbe corretto in quanto non assumono la classica struttura della canzone) compongono l'album 'Metamorfosi di uno stato d'animo'. Ognuno è la rappresentazione musicale di una sensazione, di uno stato d'animo e del suo cambiamento".

E adesso io che posso aggiungere? Innanzitutto che il disco è godibile (non godibilissimo) nonostante non si possa suffragare del titolo di facile ascolto. Tranne il pezzo introduttivo "R.R.: Lei fu già ira (intro)" che davvero mette a dura prova tanto stanca, il resto del lotto rende bene sentimenti, impressioni e sensazioni che poi non sono altro che le tracce essendo queste rumori e suoni che nelle intenzioni dell’autore dovrebbero rappresentare più sentimenti. Ed io, che in fondo sentimentale lo sono, apprezzo l'idea. Una linea di fondo, un fil rouge, quindi c'è. L'importante è tenerlo ben presente questo filo di Arianna, non scordarsene mai e valutare il progetto in toto: focalizzarsi su singoli pezzi o addirittura su determinati passaggi porterebbe a scordarsi della globalità del progetto.

Come detto non è facilissimo, e forse leggermente pretenzioso. Ricorda nel suo essere, con le dovute differenze, i film di quel gran genio di Carmelo Bene dove spesso i sottintesi, la soggettività e vari inserimenti (in questo caso evidentemente sonori) distoglievano l'attenzione. Ripeto: con le debite eccezioni, sperando che il buon Bene non ne abbia a male. Qualcuno lo potrebbe chiamare surrealismo, ma non scomoderei avanguardie o correnti artistiche per definire il coraggio e la curiosità di chi sa osare. Anche perché non sempre le radicali scelte sonore la fanno da padrone. A volte lo spazio per sperimentalismo meno estremo c'è ("Riflessione", "...e domani?", "Al di là del ponte") e più facilmente si riescono a trovare trait d'union che rendono l'interpretazione meno difficile.

Ben venga, quindi uno sperimentalismo simile. Attenzione però a cosa si va incontro, bisogna essere in stato d'animo giusto.

 

Progressive Newsletter #68 (Recensione a cura di Kristian Selm, pubblicata sul numero #68 del magazine tedesco Progressive Newsletter, in data 02/04/2010)

la Stanza Chiusa - Metamorfosi di uno stato d'animo recensito su Progressive Newsletter Il debutto solista sperimentale di Cristiano Ghidotti, che opera sotto il nome de La Stanza Chiusa, inizia come un trasmissione radiofonica. Nella prima traccia si sentono pioggia, passi affrettati, un battito cardiaco, un telefono che squilla, poi il silenzio, dei sussurri alienati, fino all'ingresso delicato delle prime note. Il secondo brano, più d'atmosfera, è piuttosto cupo e di stampo cinematografico. La struttura della canzone è quella tradizionale delle colonne sonore.

Cristiano Ghidotti ha lavorato al suo progetto a partire dalla fine del 2006, arrivando a registrare il tutto solamente con una chitarra, effetti, tastiere e campioni vari. Il suo obiettivo è quello di manifestare diversi stati d'animo, nonostante un approccio piuttosto minimale e reiterato. Nella struttura aperta delle composizioni, che consente di esprimersi senza alcun vincolo o limitazione, vi si ritrova l'impronta del rock progressivo italiano tipico degli anni '70, soprattutto nei passaggi dove diviene più evidente l'utilizzo di strumentazione elettronica in home recording.

Non è presente alcun accompagnamento ritmico, ma i lamenti di chitarra e le sequenze di accordi alle tastiere conferiscono un'estetica sonora molto particolare. I sette brani di "Metamorfosi di uno stato d'animo" possono essere approcciati come la colonna sonora di un film inesistente, adatti per fondere le dimensioni dello spazio e del tempo.

 

Da Pianeta Rock ad un'estraniante elettronica d'antan (Recensione pubblicata da MovimentiProg, a cura di Donato Zoppo, in data 01/07/2009)

la Stanza Chiusa - Metamorfosi di uno stato d'animo recensito su Movimenti Prog C'è una strana linea rossa che unisce il lavoro dei corrieri cosmici tedeschi con l'opera di oscuri sperimentatori italiani degli anni '70 (es. Sangiuliano, Luciano Basso, Franco Leprino) e di loro prosecutori come Trip Hill e Unimother 27. Tra questi ultimi troviamo Cristiano Ghidotti, noto per il suo lavoro con il sito Pianeta Rock, che esordisce con il suo progetto La Stanza Chiusa.

"Metamorfosi di uno stato d'animo" è il frutto di un grande amore: quello per l'epopea progressive anni '70, sia in chiave italiana che teutonica, passando per le grandi "one man band" alla Mike Oldfield, Todd Rundgren e Vangelis. Il disco infatti è stato inciso in solitudine, con chitarre elettriche, tastiere e campionamenti vari. Concept dedicato agli stati d'animo, si avvale dell'approccio elettronico "vintage" per esprimere la mutevolezza di umori e sensibilità, attraversando territori influenzati dai Tangerine Dream di "Phaedra" (vedi "Tinil Zint Ziplipt") ma anche da certo minimalismo più ipnotico, dai sapori quasi crimsoniani ("Riflessione") o disturbanti ("... e domani?").

Un buon esordio, che merita sia attenzione da parte dell'ascoltatore che cura della personalità e rifinitura da parte dell'autore.

 

Presentazione di "Metamorfosi di uno stato d'animo" a cura di Sergio Mancinelli.

L'album "Metamorfosi di uno stato d'animo" è in streaming e download su Bandcamp.

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